Remixing Industrial Past: multimidial exhibition

In Lussemburgo la mostra multimediale che indaga il processo di trasformazione di un’intera regione

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Ph credits Tokonoma

Nella città di Esch in Lussemburgo, capitale europea della cultura per il 2022 (Esch22), si è svolta da fine febbraio a metà maggio la mostra multimediale “Remixing Industrial Past”, che ha indagato il processo di trasformazione della regione più industriale del Lussemburgo.

Il collettivo di artisti e designer multimediali Tokonoma e lo studio 2F Architettura ha creato e curato la mostra, in collaborazione con il Centre for Contemporary and Digital History (C2DH) – Università del Lussemburgo. L’allestimento tecnologico è stato sviluppato da Fabio Lombardo per VI.MA snc che ha selezionato le tecnologie Soundtube.

L’esibizione ha indagato e raccontato il processo di trasformazione della Minett, regione industriale del Lussemburgo, le cui acciaierie hanno modificato e condizionato per più di un secolo il territorio e la vita delle persone. Negli anni Settanta, la crisi dell’acciaio ha segnato poi profondamente il tessuto sociale ed economico della popolazione, con perdita di lavoro e cambiamento della vita quotidiana.

Il concetto di “remix” alla base della mostra ha voluto rappresentare queste complessità e cambiamenti, partendo dal luogo dove si è svolta – La Massenoir, un ex edificio industriale parte dell’acciaieria Belval riconvertito in spazio per esibizioni.

L’installazione rielabora i complessi cambiamenti che hanno segnato la storia della regione attraverso una narrazione audiovisiva che si articola su tre tematiche principali: industria, persone e paesaggio. Il visitatore si ritrova all’interno di uno studio fotografico o a passeggiare lungo le strade della città o del confine, immergendosi in queste realtà temporalmente distanti attraverso un remix di immagini, frammenti audio tratti da interviste e documenti originali dei decenni passati.

Per l’ascolto dei frammenti audio, le persone si posizionavano sotto otto diffusori a campana Soundtube FP6020-II che riproducevano il sound-scape di tutta l’installazione.

La richiesta del collettivo era infatti di far ascoltare la narrazione solo nell’area definita, senza escludere gli ascoltatori dallo spazio sonoro in cui erano immersi, altra richiesta era che i diffusori non impattassero nella visione delle proiezioni, anche per questo la scelta è ricaduta sui Soundtube, per il loro design “trasparente”. Gli FP6020-II consentono ai visitatori, attraverso un’immaginaria doccia sonora, di immergersi nell’ambiente che è stato ricreato. La dispersione dell’audio è circoscritta all’area su cui è situata la campana, grazie al design a semisfera con altoparlante sul punto di fuoco stereofonico, che consente una copertura con angolo stretto – il commento di Fabio Lombardo, sound designer e system Integrator per VI.MA che ha progettato e seguito l’installazione.

Ph credits Tokonoma
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