Università degli Studi di Padova

Un nuovo allestimento tecnologico per potenziare la didattica duale

La pandemia da Covid-19 ha scosso profondamente il mondo universitario, minando l’essenzialità della formazione cognitiva e sociale che gli atenei italiani coltivano quotidianamente con profonda dedizione. La desolazione delle aule vuote ha però avuto l’inaspettato merito di rendere una priorità l’investimento in tecnologie e infrastrutture informatiche per potenziare tanto la didattica a distanza e duale, quanto di offrire nuove possibilità di insegnamento in aula.  

Il progetto AV dell’Università di Padova è un esempio di eccellenza. In pochi mesi ha tecnologicamente ristrutturato e potenziato i 32 dipartimenti articolati in centinaia di aule distribuite sia nelle sedi del centro storico che in molte città venete con un’infrastruttura audio-visiva a prova di futuro. 

Approfondiamo gli aspetti più interessanti della riqualificazione AV dell’ateneo. 

La forza della consulenza 

L’Università degli studi di Padova si è dimostrata lungimirante avendo già colto, prima dell’avvento del covid-19, la necessità di avere un supporto specialistico nel mondo audio-visivo (AV).

“In primavera mi sono confrontato con il team di lavoro e gli ho sottoposto quelle che, secondo la mia esperienza, erano le soluzioni d’eccellenza presenti sul mercato per gestire la didattica duale” ha commentato Stefano De Troia, consulente dell’Università. “abbiamo proceduto ad eseguire dei test di funzionamento in diversi ambienti d’uso ed infine definire quello che sarebbe stato il kit d’aula da implementare”.  

AV over IP – Rivoluzione copernicana 

La vastità e la varietà di aule e laboratori che ospitano le lezioni si traduceva in un’ingestibile ed estremamente variegato (e spesso datato) assetto tecnologico i cui limiti stridevano con la qualità dell’offerta didattica dell’ateneo. Ogni dipartimento rappresentava un ambiente isolato, gestito da un team dedicato, con preferenze e modus operandi propri.  

“È stata una rivoluzione copernicana. Nel nuovo progetto AV [dell’università] abbiamo cambiato il perno dell’approccio alla tecnologia, ponendo al centro una soluzione unificata basata su un’infrastruttura comune e scalabile a cascata sulle specificità delle diverse sedi” ha commentato Daniele Marino, Ufficio Digital Learning e Multimedia Università di Padova 

L’aver coordinato tutto l’universo universitario su una soluzione su rete basata su protocollo Dante comporta molti benefici e maggiore efficienza. Le competenze comuni sul medesimo allestimento tecnologico semplificano la manutenzione, mentre la gestione e il controllo centralizzato, da remoto e in tempo reale velocizzano gli interventi e riducendone i costi evitando di interrompere la lezione.  

“Biamp Tesira Forté è il cuore dell’infrastruttura audio over IP insieme ai microfoni Shure MXA310. L’interfaccia di controlla via web di questi ultimi è molto intuitiva, mentre i server Biamp dispongono di un software che apre a molte possibilità di personalizzazione.” 

Un’efficacia applicativa notevole, ancora più interessante in prospettiva. Una soluzione audio-visiva Over IP è per sua natura scalabile, e consente di abbattere virtualmente i confini dei singoli ambienti combinando ed estendendo la capacità delle aule.  

“Prima di poter procedere con l’implementazione della soluzione AV, abbiamo dovuto rivedere sistematicamente il cablaggio dell’ateneo. Un lavoro davvero sfidante che non avremmo potuto affrontare senza il notevole lavoro di squadra fra il team dell’Area Edilizia e 3P Technologies. Gli sforzi comuni sono convogliati nel progetto, consentendoci di essere pronti per l’inaugurazione dell’anno accademico 2020-2021” ha sottolineato Marino 

Audio perfettamente intelligibile, sia in aula che da remoto 

Nell’emergenza che ha colto tutti di sorpresa, l’ateneo ha traslato tutti gli insegnamenti su piattaforma di videoconferenza, esplodendo la propria collaborazione con softcode Zoom da 50 a 66mila licenze e potenziando Caldura, piattaforma per video on-demand. Non appena assicurata la continuità didattica, l’Università di Padova ha affrontato strutturalmente la prospettiva dell’insegnamento duale.  

“Il nostro mandato era di assicurare medesime condizioni sia a chi avrebbe seguito i corsi da casa che in aula. La qualità audio è stato il nostro focus primario, per abbattere le distanze e unificare virtualmente tutti i nostri studenti” ha commentato Da Re 

La scelta è ricaduta sull’array microfonico da tavolo Shure MXA310, associato a Biamp Tesira Fortè DAN, mixer audio networking per videoconferenza. La combinazione delle due tecnologie è stata condensata in un box, appositamente progettato, che permette di rendere qualsiasi ambiente dotato di presa di rete ed elettrica un’aula multimediale che assicura un audio cristallino e perfettamente intelligibile sia per i presenti che per chi segue da casa. 

“Gli obiettivi di modularità e di scalabilità prefissati, hanno richiesto vari test in loco. Con il team preposto [Università, consulente, system integrator]abbiamo selezionato aule e venue di diverse dimensioni e caratteristiche acustiche per testare l’efficacia audio. La combinazione di Shure MXA310 e di Biamp Tesira Forté DAN ha colpito tutti per la qualità della voce sia in remoto che in aula. Un kit perfettamente funzionante senza che sia necessario un’azione da parte dell’insegnante o di una persona in loco” ha commentato Marco Cappellotto, PM del progetto per Prase Media Technologies 

La flessibilità della soluzione Shure+Biamp è già stata ampiamente sfruttata per permettere di far tornare in città molti studenti. L’ateneo ha infatti allestito con il box molti ambienti urbani, come un padiglione della fiera, una canonica e addirittura un ex-cinema, rendendoli aule in grado di assicurare lo svolgimento della lezione in modalità duale nel pieno rispetto del distanziamento sociale. 

Gli investimenti in tecnologia, accelerati dal contento pandemico, hanno inoltre dato nuova energia alla didattica duale in chiave di politica di inclusività, aspetto per cui l’Università di Padova è già apprezzata. 

BYOD, semplifica l’insegnamento dei docenti 

La nuova normalità richiede di ridurre al minimo le superfici di contatto in ambienti comuni. Si è reso quindi indispensabile ripensare l’interazione della classe con la tecnologia. Il microfono da tavolo MXA310, grazie ai suoi quattro lobi configurabili, massimizza la copertura della cattedra, regalando all’insegnante una nuova libertà di movimento. Il sistema BiampTesira e Shure MXA310, controllabile via network IP, permette al docente di collegare direttamente il proprio computer al sistema della classe con un semplice cavo USB. 

“Consentire ai docenti di usare il proprio device ha avuto dei risvolti inaspettatamente positivi. La maggiore confidenza con il proprio laptop da un lato semplifica l’avvio della lezione e dall’altro riduce le richieste di assistenza. Inoltre, avere già disponibili sul proprio computer o tablet tutti i materiali e i software utili alla lezione ha dato una nuova libertà di insegnamento.”  Ha sottolineato Dario Da Re 

Documentcam, la tecnologia anche per l’analogico 

L’articolato processo di ammodernamento dell’infrastruttura audio-visiva dell’ateneo non ha ovviamente tralasciato la componente video. Nelle aule, così come nei nuovi spazi allestiti per la didattica, si è effettuato dove necessario un upgrade dei proiettori Epson.  

Nelle sedi che ospitano le menti più matematiche, affezionate alle vaste pareti di lavagna capaci di dar spazio a formule e dimostrazioni, si è invece preferito introdurre la document cam Epson ELPDC21. Il nuovo strumento è presto diventato un elemento chiave della lezione duale, consentendo all’occorrenza di inquadrare e virtualizzare (in alta risoluzione) quanto scritto a gesso, così come assolvere alla funzione di webcam inquadrando il volto dell’insegnate. Il tutto facilitato da un unico cavo USB di collegamento per audio e video 

“La semplicità di utilizzo delle documentcam Epson ne ha facilitato l’adozione al punto che abbiamo assistito a nuove abitudini d’insegnamento, anche non canoniche.” ha commentato Daniele Marino “Ad esempio nel corso di Scienze della Terra invece dei documenti, si utilizzano i minerali per mostrarne l’ingrandimento in alta definizione.” 

Potenzialità future 

“Nella scelta delle tecnologie audio-visive abbiamo deciso di investire in una soluzione professionale di eccelsa qualità. I nostri docenti e studenti devono poter contare su un set up che amplifichi e potenzi gli insegnamenti in ogni circostanza, oggi e negli anni a venire.” ha commentato Da Re. 

La rivoluzione audio-visive ha strutturalmente rinnovato l’impronta tecnologica dell’Ateno padovano. Il nuovo ecosistema su rete non solo soddisfa le esigenze attuali di una didattica duale, flessibile e sempre accessibile, ma ne permetterà un costante aggiornamento assicurando la scalabilità dell’investimento e un approccio a prova di futuro. 

“La sfida posta da questo progetto è stata realizzare un’installazione così imponente in tempi molto ristretti, il che ha richiesto un’accurata fase di studio preliminare ed una minuziosa organizzazione che hanno consentito di ridurre al minimo i tempi di realizzazione rendendo possibile consegnare le aule nei tempi prestabiliti. Una sinergia perfetta fra progettista, integratore, distributore e università è stata alla base di quello che consideriamo un grande successo, ogni parte in causa ha contribuito con la propria esperienza al fine di portare valore al progetto e garantire la massima operatività.” ha concluso Christian Pieretto, CEO di 3P Technologies Srl.