Field recording con i microfoni Shure

La pratica del Field Recording ha attirato nel corso degli anni sempre più appassionati pronti a spendere ore con le cuffie sulle orecchie e un paio di microfoni in mano, registrando tutti quei caratteristici suoni che ci circondano e andrebbero perduti. Candice Weaver, una studentessa di Sound Design alla Royal Academy of Dramatic Art ci racconta la sua ultima esperienza: una spedizione in un normalissimo teatro alla caccia di nuovi rumori, accompagnata questa volta da un fido Shure MV88.

Quali sono i tuoi primi ricordi legati al suono? Arrivi da una famiglia appassionata di musica?

Oh, la musica è sempre stata presente nella mia vita! Uno dei miei primi ricordi è legato proprio alla passione dei miei fratelli maggiori per gli strumenti di registrazione; mi sono sempre più incuriosita e nel corso degli anni ho iniziato a studiare questa affascinante disciplina.

Qual è stato il tuo percorso musicale fino ad oggi?

La prima volta che ho visitato uno studio di registrazione è stato durante il mio anno da studentessa presso il Liverpool Institute for Performing Arts. Dopo aver finito tutti gli esami di primo livello (di cui nessuno era legato alla musica), mi sono diplomata in Commercial Music all’Università di Westminster e proprio lì ho scoperto la mia passione per il Sound Design, soprattutto legato al mondo del teatro.

Com’è andata la tua ultima sessione di Field Recording? Come ti sei trovata con MV88?

Una sorpresa davvero gradita! Non mi sarei mai aspettata di avere una tale qualità anche in registrazioni così estemporanee. Utilizzavo già MV88 nelle produzioni teatrali più frenetiche, quelle in cui gli attori non hanno tempo per venire in studio a registrare le battute fuori campo. L’ho trovato utilissimo anche per registrare effetti sonori, soprattutto quando non ho la possibilità di cercare su Freesounds o Soundsnap. Per certi versi, MV88 mi ha insegnato a ragionare in maniera diversa rispetto ai suoni che mi circondano: ora è estremamente facile registrare tutto quello che mi circonda per poi riutilizzarlo in un secondo momento.

Cos’hai registrato per noi?

Molte cose, ma principalmente i macchinari presenti nel teatro della Royal Academy of Dramatic Art, americane in azione e persino utensili da lavoro presenti nei laboratori. È stato divertente!

Ci sono altri particolari che vuoi menzionare?

La semplicità dell’applicazione Motiv è per me il fattore che distingue MV88 da tutti gli altri microfoni portatili. Il numero di impostazioni disponibili è incredibile e la possibilità di modificare diagrammi polari, ampiezza stereofonica, equalizzazione e dinamica lo rendono un pacchetto completo per chi fa questo lavoro.

Potete trovare alcuni esempi registrati da Candice in questa playlist: